Controversie tra il correntista e la banca: ecco cosa fare
Nell'eventualità in cui il correntista riscontri errori nel conto corrente o vi siano questioni oggetto di controversia tra questi e la banca, è di norma previsto che il correntista faccia pervenire all'Ufficio Reclami dell'istituto bancario una copia della propria contestazione, tramite raccomandata con avviso di ricevimento o consegna allo sportello (facendosi rilasciare opportuna ricevuta di consegna, in quest'ultimo caso).
Entro un determinato periodo di tempo (60 giorni o 90 nel caso in cui la contestazione verta su servizi di investimento) l'Ufficio Reclami della banca è tenuto a fornire una risposta al correntista.
In caso di mancata risposta o di risposta non soddisfacente, il titolare del conto corrente può fare riferimento ad un apposito organismo, l'Ombusdman (Giurì Bancario), che assolve proprio alla funzione di agevolare la risoluzione di questioni problematiche tra correntista e banca. Prima di rivolgersi all'Ombusdman è però necessario assicurarsi che siano soddisfatte alcune condizioni particolari: il correntista non deve aver già interpellato l'Autorità Giudiziaria e il danno economico subito dal correntista non deve essere superiore alla somma-limite di 50 mila Euro (per ricorsi su operazioni antecedenti al 1° gennaio 2006, tale limite è fissato a 10 mila Euro).
Se l'Ombusdman si pronuncia a favore del correntista, viene fissata una data per eseguire la sua decisione. In presenza di una decisione sfavorevole, il correntista può decidere di rivolgersi all'Autorità Giudiziaria (Giudice di Pace o Tribunale ordinario).
Per risolvere situazioni di controversia tra il titolare del conto corrente e la banca, va altresì segnalata la presenza di un'altra figura, istituita nel 2007 dall'Abi: il conciliatore bancario. Il conciliatore bancario, regolarmente riconosciuto dal Ministero della Giustizia e iscritto nel registro degli organismi di conciliazione, è un professionista che mette a disposizione la propria esperienza e competenza per permettere al correntista di raggiungere un accordo con la Banca entro 60 giorni lavorativi, per poi omologare l'intesa raggiunta presso il Tribunale. Qualora non fosse possibile giungere ad un accordo, il correntista ha sempre la possibilità di rivolgersi ad un arbitro o ad un giudice. Si tenga conto che ricorrere al conciliatore bancario ha un costo, di norma variabile sulla base del valore della controversia in questione.